Con il termine Videosorveglianza di condominio si intende l’installazione di telecamere che riprendono gli spazi comuni dei condomini come ingresso, androne, accesso ai box, parcheggio comune, ecc.
I condomini che vogliono installare un impianto di videosorveglianza devono seguire precise regole e, in questo articolo, CD Automazioni ci mostrerà tutto ciò che occorre sapere al riguardo.
Secondo il Codice Civile l’installazione di un impianto di videosorveglianza è ammessa purché riguardi le parti comuni come il portone d’ingresso, i cortili, i parcheggi, muri esterni etc. e non coinvolga aree di proprietà esclusiva di ciascun condomino.Ogni sistema di videosorveglianza implica un trattamento dei dati personali dei soggetti che verranno ripresi, passando nel raggio di azione delle telecamere. Per questo motivo, i dati raccolti non potranno essere conservati per un periodo superiore alle 24 ore o al massimo alle 48 ore e andranno protetti con adeguate misure di sicurezza, in modo da consentirne l’accesso solo alle persone autorizzate.
Per poter installare un impianto di videosorveglianza in condominio è necessaria l’autorizzazione della maggioranza dei partecipanti all’assemblea condominiale.Una volta installato l’impianto, si ha l’obbligo di esporre cartelli che avvisino della presenza di telecamere. Il condominio che ha installato un impianto di videosorveglianza deve provvedere alla nomina di un responsabile della privacy che avrà anche il compito di accertarsi che le immagini vengano periodicamente cancellate.La nomina del responsabile avverrà durante l’assemblea, in fase di approvazione della delibera per l’installazione dell’impianto di videosorveglianza.
Anche un singolo condomino può installare un sistema di telecamere privato.In questo caso però, non occorre l’approvazione dell’assemblea condominiale purché le telecamere riprendano solo le sue proprietà. Infatti, non potrà riprendere il pianerottolo della sua abitazione ma solo la porta, o l’intero garage ma solo il proprio posto auto etc.